Riciclaggio della vetroresina Nautica

Lo smaltimento della vetroresina di barche e yachts è ormai una componente sempre più significativa nella produzione nautica per ragioni economiche e ambientali.

I tipi di riciclo della vetroresina

Come viene realizzato esattamente il riciclo della vetroresina? Ci sono tre metodi principali di trattamento per il riciclaggio della vetroresina: macinazione, incenerimento e pirolisi.

  • Macinazione della vetroresina. Questo processo è il più semplice: il materiale viene tritato e poi sminuzzato in piccoli pezzi o polveri per essere riutilizzato in altri prodotti. Potenzialmente tutto il materiale che può essere macinato può essere usato e c’è poco o nessun spreco. Il processo però richiede molto lavoro e danneggia le fibre di vetro. Il materiale in fibra di vetro riciclato non può, quindi, essere usato allo stesso modo della fibra di vetro nuova e viene generalmente utilizzato come riempitivo in legno artificiale, cemento o asfalto.
  • Incenerimento della vetroresina. La combustione o “ossidazione termica”, consiste nell’utilizzare il materiale per creare calore per altri scopi, per esempio vapore per alimentare le turbine che generano elettricità o riscaldare i forni per il cemento. In seguito, gran parte delle fibre rimaste possono essere aggiunte per rafforzare il cemento. Uno sottoprodotto dell’incenerimento della fibra di vetro per l’energia tuttavia è la cenere che di solito viene mandata direttamente in una discarica. Il contenuto di calore dei laminati in fibra di vetro proviene dai materiali organici nella resina. La maggior parte della vetroresina contiene solo dal 25% al 30% di materiale organico, quindi il suo contenuto di calore è basso e il contenuto di cenere è alto. La cenere è principalmente ossido di calcio che deriva dal carbonato di calcio, dal boro e da altri ossidi nel vetro. Anche le fibre di vetro sono generalmente danneggiate dal calore con tale metodo e questo lo rende un materiale di valore inferiore, a differenza di altre plastiche o metalli che possono essere riciclati senza perdita di qualità.
  • Pirolisi della vetroresina. Questo è il processo di decomposizione chimica o di trasformazione del materiale in una o più sostanze recuperabili riscaldandolo a temperature molto alte in un ambiente privo di ossigeno. Questo è diverso dall’incenerimento, che avviene con ossigeno. La fibra di vetro pirolizzata si decompone in tre sostanze recuperabili: pyro gas, pyro oil e sottoprodotto solido che possono essere tutti riciclati. Il pyro gas è molto pulito e ha un contenuto energetico simile al gas naturale. Può essere venduto come sostituto del gas naturale e alimenta i bruciatori del reattore di pirolisi in modo che il sistema sia autosufficiente. Il pyro-oil è simile al greggio pesante e, sebbene abbia meno valore del greggio normale, può essere miscelato con altri oli combustibili o incorporato nell’asfalto. Il pyro-gas e il pyro-oil comprendono circa il 25% della produzione di pirolisi in quantità approssimativamente uguali. Questi sono privi di zolfo, alogeni, fosforo, metalli pesanti o altri elementi che possono causare problemi ambientali. Questo processo è anche quello che danneggia meno le fibre di vetro, rendendole più preziose per i produttori di fibra di vetro.

Esempi positivi di riciclo della vetroresina

La Francia è stato il primo paese europeo ad adottare una rete nazionale ufficiale di riciclaggio e demolizione delle barche. Aper è un’organizzazione senza scopo di lucro fondata nel 2009 dalla Federazione Francese delle Industrie Nautiche che ha stabilito la prima rete di smantellamento delle barche in Europa.

Stati Uniti e Giappone all’avanguardia nel riciclo di yachts

Anche la Rhode Island Marine Trades Association è all’avanguardia negli Stati Uniti con un progetto pilota che riutilizza gli scafi in vetroresina a fine vita in una risorsa per i produttori di cemento. Questo metodo è stato usato in Europa negli ultimi 10 anni e può essere un passo avanti per sviluppare metodi di riciclaggio più avanzati. Il processo inizia spogliando le barche dei metalli non ferrosi, dei motori, dell’elettronica, dei serbatoi e dei tessuti interni, per poi inviare questi materiali ai riciclatori esistenti. Lo scafo in vetroresina viene quindi tagliato e ridotto da un’attrezzatura industriale di frantumazione. Il materiale frantumato può così essere usato come risorsa nei prodotti di cemento.

Tanti prodotti utili dallo smaltimento di barche

Dal suo nuovo stabilimento in Florida (Usa), la società di riciclaggio Amour Fiber Core sta trasformando la vecchia vetroresina in componenti sostitutivi del legno che vanno dai tavoli da picnic, alle recinzioni, alle barriere marine e altro. Amour prende la vetroresina dalle barche e ricicla tutto in prodotti commerciali e di consumo durevoli e ad alta resistenza. Questa azienda della Florida accetta vecchie barche (a pagamento) e la maggior parte delle sue sedi ha un servizio di ritiro.

Realizzare nuove barche dalla fibra di vetro riciclata

Ryds båtar è un cantiere di barche svedese che produce circa 3.600 piccole barche a motore ogni anno in 36 modelli che vanno dagli 11 ai 20 piedi. Circa sei anni fa, con l’aiuto dell’Istituto Svedese dei Compositi, Ryds ha iniziato lo sviluppo della produzione di barche con rottami riciclati a ciclo chiuso che rappresentavano circa il 10% della sua produzione di layup. Il risultato è stato un concept boat di 15,5 piedi, contenente circa il 20% di vetroresina riciclata in peso.

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