Novità depurazione Acque
Le nuove direttive europee sull’acqua mirano a migliorare la depurazione e il riutilizzo delle acque reflue urbane.
Le principali novità includono l’obbligo di trattamento secondario per gli agglomerati di 1.000 abitanti o più entro il 2035, la promozione di impianti di depurazione che diventino “fabbriche verdi” e l’introduzione di un obiettivo di neutralità energetica entro il 2045. Le nuove direttive, come la Direttiva (UE) 2024/3019, stabiliscono norme più stringenti per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane, al fine di proteggere l’ambiente e la salute umana.
Specifici punti chiave:
- Trattamento secondario obbligatorio:Entro il 2035, tutti gli agglomerati urbani di 1.000 abitanti o più dovranno sottoporre le acque reflue a un trattamento secondario per rimuovere la materia organica biodegradabile.
- Impianti di depurazione “fabbriche verdi”:Gli impianti di depurazione saranno incentivati a diventare più efficienti e a riutilizzare le acque depurate per scopi come l’irrigazione e l’industria, rendendoli “fabbriche verdi”.
- Neutralità energetica:Gli impianti di depurazione che trattano un carico di 10.000 abitanti equivalenti o più dovranno utilizzare energia da fonti rinnovabili entro il 2045.
- Trattamento terziario e quaternario:Il trattamento terziario (rimozione di fosforo e azoto) e quello quaternario (microinquinanti) saranno obbligatori rispettivamente dal 2039 e dal 2045.
- Monitoraggio e gestione dei nutrienti:La direttiva pone l’accento sulla necessità di monitorare un numero maggiore di inquinanti e di preservare i nutrienti essenziali nelle acque destinate all’irrigazione.
- Più rigore negli scarichi:Entro il 31 dicembre 2027, gli Stati membri dovranno identificare e valutare i rischi per l’ambiente e la salute umana associati agli scarichi di acque reflue urbane.
Implicazioni:
Queste nuove normative implicano una maggiore attenzione alla depurazione delle acque, alla gestione delle acque reflue e al riutilizzo delle risorse idriche. Consentono inoltre di trasformare gli impianti di depurazione in strutture più sostenibili e rispettose dell’ambiente